Forza Nuova protesta contro la gestione della sanità in Friuli Venezia Giulia
Il movimento Forza Nuova ha espresso il suo dissenso nei confronti delle politiche sanitarie della giunta di Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia. Attraverso uno striscione affisso a Pordenone, il gruppo ha criticato il “sistematico smantellamento” della sanità regionale, che ha portato alla chiusura di importanti servizi sanitari con gravi conseguenze per i cittadini.
Le accuse di Forza Nuova alla giunta Fedriga
Forza Nuova ha denunciato una serie di decisioni politiche che, secondo il movimento, hanno compromesso la qualità del sistema sanitario regionale. Tra le principali accuse vi sono la distruzione progressiva dei pronto soccorso in provincia di Pordenone, la chiusura dei punti nascite e di reparti fondamentali, e la riduzione dei servizi al centro oncologico, considerata una grave regressione per la salute dei cittadini.
Il movimento ha inoltre accusato la giunta di Fedriga di privare i cittadini di cure mediche essenziali per acquistare vaccini delle grandi case farmaceutiche, definendo tale comportamento vergognoso e inaccettabile. Forza Nuova ha chiesto le dimissioni del presidente della Regione, ritenendo il suo operato un fallimento totale delle politiche di centrodestra.
Una protesta in difesa del diritto alla salute
Forza Nuova ha annunciato una presenza in piazza per denunciare un “orrendo sopruso” e per chiedere le dimissioni di Fedriga, sottolineando come la gestione sanitaria abbia portato a una “sanità ingiusta” in diverse regioni, sacrificando la salute dei cittadini a favore di politiche aziendaliste e lobbistiche. Il movimento ritiene le dimissioni di Fedriga necessarie, accusandolo di disinteresse verso la popolazione e di fallimento nel garantire servizi sanitari adeguati.
La reazione alle politiche sanitarie regionali
Le critiche di Forza Nuova evidenziano un malcontento diffuso tra alcune frange della popolazione riguardo alla gestione sanitaria in Friuli Venezia Giulia, considerata di grande importanza per il benessere della comunità locale. La vicenda solleva interrogativi sul futuro della sanità regionale e sulla responsabilità delle politiche attuate dalla giunta Fedriga.