Finti investimenti online, truffa internazionale da 3 milioni: l'inchiesta partita da un anziano di Pordenone

Scoperta truffa milionaria online: 15 falsi broker denunciati, coinvolti oltre 200 investitori in Europa.

12 giugno 2025 08:54
Finti investimenti online, truffa internazionale da 3 milioni: l'inchiesta partita da un anziano di Pordenone -
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PORDENONE – Una truffa milionaria internazionale è stata sgominata grazie all’intervento della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Pordenone. L’indagine, denominata Operazione Panormus, ha portato alla denuncia di 15 falsi broker, responsabili di aver ingannato oltre 200 investitori in tutta Europa, sottraendo loro quasi 3 milioni di euro tramite finti investimenti online.

Da una denuncia alla scoperta del raggiro

L’inchiesta è partita dalla denuncia di un anziano residente a Pordenone, che aveva perso più di 75.000 euro, investiti in strumenti finanziari inesistenti. Convinto della regolarità delle operazioni, l’uomo si era affidato a quello che credeva fosse un broker autorizzato. Ma dietro la facciata di serietà si nascondeva una complessa organizzazione criminale con base in Sicilia.

Un sistema costruito su società fittizie estere

L’indagine ha svelato l’esistenza di 36 società di comodo create appositamente in vari Paesi europei – tra cui Regno Unito, Romania, Ungheria e Polonia – usate per dare un’apparenza di legalità alle attività illecite. Gli ignari clienti, rassicurati da interfacce grafiche sofisticate che simulavano rendimenti reali, venivano spinti a effettuare bonifici, convinti di acquistare criptovalute o titoli finanziari.

Fondi dirottati e resi irrintracciabili

In realtà, i soldi inviati non venivano mai investiti: venivano invece spostati rapidamente su conti esteri, spesso in Asia, rendendo difficile ogni tentativo di recupero. L’intera operazione era studiata per sottrarre fondi in modo rapido e per eludere qualsiasi tracciamento bancario.

Un'indagine complessa e ramificata

Gli investigatori della Guardia di Finanza di Pordenone hanno esaminato decine di conti correnti internazionali e raccolto numerose testimonianze da investitori in tutta Italia. Le attività investigative si sono estese anche in Sicilia, dove sono state eseguite perquisizioni mirate che hanno permesso di identificare altri soggetti coinvolti e aziende non autorizzate all’intermediazione finanziaria.

Segnalazioni sospette e rinvio a giudizio

Fondamentali per l'inchiesta sono state le 78 segnalazioni di operazioni sospette, che hanno rafforzato la ricostruzione del meccanismo fraudolento. A chiusura delle indagini, il fascicolo è stato trasferito alla Procura di Palermo, che ha confermato il rinvio a giudizio per i quattro promotori principali della truffa.

Un impegno costante contro le frodi finanziarie

La Guardia di Finanza ribadisce il proprio impegno nella tutela del risparmio dei cittadini e nella difesa di un mercato trasparente, dove possano operare solo intermediari regolari e autorizzati. L’operazione Panormus rappresenta un segnale forte nella lotta contro l’abusivismo finanziario e le truffe che colpiscono in particolare le fasce più vulnerabili della popolazione.

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