L’uso eccessivo di alcol: un problema diffuso in Friuli Venezia Giulia
PORDENONE – Un recente report sulla salute in Friuli Venezia Giulia fa emergere un quadro preoccupante: quasi un terzo degli adulti nella regione mostra un comportamento a rischio legato al consumo di alcolici. L’indagine Passi 2022-2023, che ha coinvolto un ampio campione di popolazione, rivela tendenze allarmanti soprattutto tra i giovani, gli uomini e le persone con un alto livello di istruzione.
L’alcol: una minaccia per la salute pubblica
Secondo i dati raccolti nel biennio, il 29% degli adulti e il 21% degli anziani ha ammesso di fare un uso eccessivo di bevande alcoliche. In particolare, tra le aziende sanitarie locali, spicca Asugi con una percentuale intorno al 30%, seguita da Asufc con il 29% e Asfo con il 27%. Questi numeri indicano una situazione diffusa e trasversale, che interessa ampie fasce di popolazione e richiede risposte concrete.
Profilo dei soggetti più esposti
L’uso problematico di alcol è più diffuso tra gli uomini (33% contro il 25% delle donne) e nella fascia d’età 18-34 anni (46%, rispetto al 20% nella fascia 50-69). Inoltre, si registra un’incidenza maggiore tra chi ha una formazione scolastica più elevata e tra chi non ha difficoltà economiche. Questi dati confermano che il rischio non è confinato a categorie sociali svantaggiate, ma si estende anche a chi gode di condizioni economiche e culturali migliori.
Impatto sull’intervento medico e oncologico
Uno studio scientifico (Kork F et al., 2010) sottolinea come almeno il 25% dei pazienti sottoposti a interventi oncologici alle vie aeree o digestive presenta disturbi legati all’abuso di alcol, con un aumento significativo della mortalità post-operatoria. È proprio in questo contesto che la UOC di Otorinolaringoiatria e il Servizio di Alcologia dell’ASFO hanno attivato percorsi di prevenzione, diagnosi e trattamento della sindrome da astinenza acuta, per offrire un supporto mirato ai pazienti a rischio.
I giovani: vulnerabilità e prevenzione
La fascia giovanile rappresenta il segmento più delicato. Durante l’adolescenza e la prima età adulta, il cervello subisce cambiamenti importanti, soprattutto nei circuiti dopaminergici che regolano motivazione, emozioni e apprendimento. Un’esposizione precoce all’alcol può quindi compromettere lo sviluppo neurologico e facilitare comportamenti compulsivi e dipendenze future.
Per questo, il progetto Hype (Help Young and Parents Easily), avviato nel 2024, si rivolge ai giovani fino ai 25 anni con un approccio educativo, terapeutico e relazionale integrato.
Cambiamento nei modelli di consumo
Secondo Cristina Meneguzzi, direttrice del Dipartimento Dipendenze e Salute Mentale dell’ASFO, si è verificata un’evoluzione nei comportamenti: si è passati dal consumo abituale al binge drinking e al poliabuso, cioè l’assunzione combinata di alcol e sostanze psicoattive. Questo fenomeno rende ancora più urgente un intervento educativo, sociale e sanitario coordinato, capace di intercettare precocemente chi si trova in una situazione di rischio.
L’impegno dell’asfo sul territorio
Alla Cittadella della Salute, il Servizio di Alcologia offre percorsi personalizzati grazie a un’equipe multidisciplinare composta da medici, psicologi, infermieri, assistenti sociali ed educatori professionali. Attraverso una semplice chiamata al numero 0434/1923336, è possibile avviare un percorso di valutazione e cura. Parallelamente, l’equipe Hype, contattabile al numero 0434373127, lavora specificamente con i giovani per contrastare l’abuso precoce di sostanze e fornire strumenti alle famiglie.
L’alcol, un problema dal risvolto socio-economico
Il consumo eccessivo di alcol non si limita a danneggiare la salute individuale. Come sottolineato da Meneguzzi, esso ha conseguenze pesanti sulla vita familiare e lavorativa, può contribuire a incidenti stradali, favorisce malattie croniche come tumori ed epatopatie e altera le capacità cognitive. L’approccio terapeutico deve dunque evolversi per rispondere a un fenomeno che oggi si presenta in forme nuove e più complesse.
È fondamentale mantenere alta l’attenzione sull’uso pericoloso dell’alcol. Iniziative come il mese della prevenzione alcologica servono a sensibilizzare la cittadinanza e a promuovere una cultura del benessere, in cui il consumo consapevole e responsabile sia parte integrante dello stile di vita. Sul territorio di Pordenone, sono già attivi progetti di supporto per chi desidera affrontare questo problema.