La mostra “Jazz Visions”, con le immagini del fotografo Luca A. d’Agostino ed i testi di Flavio Massarutto, organizzata dall’Associazione Culturale L’Arte della Musica in collaborazione con il Comune di Zoppola, sarà visitabile presso la Galleria Civica d’Arte “Celso e Giovanni Costantini” in Piazza Indipendenza 2 a Zoppola fino al 21 luglio.
Aperta sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00 l’esposizione raccoglie otto immagini di grande formato che l’autore ha realizzato durante la sua lunga carriera ed altrettanti testi dedicati ed ispirati dalle stesse.
“Tutti quanti oggi fanno fotografie e le mettono ovunque. E così vale anche per i filmati “ – si legge nell’introduzione alla mostra – “La tecnologia ha reso democratica la fotografia. Economica e alla portata di tutti. Ma questo non vuol dire che l’abbia migliorata. Anzi ci siamo talmente assuefatti alla proliferazione incontrollata di immagini fotografiche non solo su riviste e giornali ma anche su facebook e internet tanto da non distinguere più una buona foto. Una foto che racconti una storia e lo faccia con sapienza, gusto, precisione. Insomma, che Luca mi perdoni, una foto che sia un oggetto d’arte. Scrivo così perché so che Luca non vuole essere considerato un’artista. “Io sono uno che fa fotografie” dice. Le foto di Luca non nascono a caso; sono il risultato di un empatia. In questa mostra sono raccolte foto che hanno a che vedere con il mondo di quella musica d’arte che è il jazz. Si può fotografare in molti modi e i risultati possono essere sempre buoni ma queste foto sono state fatte da un uomo che ama quello che ritrae. Il rapporto di Luca con il mondo del jazz è un rapporto fatto di ascolto, di condivisione umana, di frequentazione continuativa. Significa conoscere i musicisti, mangiare con loro, bere con loro. Sapere esattamente cosa suonano e come lo suonano. E amare quello che fanno. Perché i migliori scatti vengono quando la musica ispira. Non è che le foto fatte con distacco, professionali e didascaliche non possano essere buone; è che sono diverse. Il problema non è cogliere il momento magico, ma riuscire a vederlo.
Tutto questo per dire che queste sono buone foto. Foto oneste. Che mostrano quello che c’è nel senso di quello che l’autore vede e sente realmente.
Per ogni foto ho scritto alcune brevi note. Sono pensieri e riflessioni che non spiegano ma si aggiungono a quanto si vede. In buona parte di quei concerti eravamo insieme; io con il mio taccuino e Luca con la sua macchina fotografica.” Flavio Massarutto