Visitare Sesto al Reghena significa compiere un viaggio nel tempo attraverso le epoche più significative della storia friulana. Situato nel cuore della regione, questo incantevole borgo racchiude in sé un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore, con le sue antiche mura, le sue chiese millenarie e le sue suggestive piazze. Inoltre, può vantare il titolo di “uno dei Borghi più Belli d’Italia”, riconoscimento prestigioso che lo colloca nella speciale classifica.
Viaggio nella storia, tra architettura e fortificazioni
Tra le verdi distese friulane, sorge maestosa l’Abbazia Benedettina di Santa Maria di Sesto, un gioiello di storia e spiritualità fondato nella prima metà dell’VIII secolo durante l’epoca longobarda. Conosciuta anche come Santa Maria in Sylvis, per via della sua antica collocazione in una vasta foresta (dal latino silva), questa istituzione monastica rappresenta uno dei pilastri culturali più significativi della regione.
L’ingresso nell’abbazia è un’esperienza suggestiva, con il passaggio sotto la rinascimentale Torre Grimani, che un tempo difendeva l’accesso attraverso un ponte levatoio. Questa torre, una delle sette che proteggevano le mura, si erge fieramente di fronte alla torre campanaria, risalente all’XI secolo. L’antica cancelleria abbaziale, a sinistra, e la residenza degli abati, a destra, testimoniano l’imponente presenza storica di questa struttura, oggi sede municipale.
Alla scoperta dei tesori nascosti
Varcando l’arco rinascimentale a destra del campanile, ci si addentra nella zona originaria dell’abbazia fortificata. Lungo il percorso, i visitatori possono ammirare i resti della primitiva chiesa dei tre fratelli longobardi, accanto alla maestosa chiesa abbaziale. Il palazzo degli Abati, con la sua loggetta affrescata e il portico d’accesso alla chiesa di Santa Maria, offre uno sguardo privilegiato sulla vita monastica e civile del passato. L’atrio romanico, con il suo lapidario che spazia dall’epoca romana all’età moderna, racconta storie antiche attraverso le sue pietre.
Arte e spiritualità, i capolavori di Sesto al Reghena
L’interno della chiesa abbaziale è un tripudio di arte e spiritualità, con affreschi eseguiti dai pittori padovani della scuola di Giotto nel XIV secolo. La cripta, ricostruita nel 1914, custodisce tesori preziosi tra cui la quattrocentesca Pietà in pietra arenaria, l’Annunciazione in marmo del Duecento e l’urna di Sant’Anastasia, un monumento d’età longobarda risalente all’VIII secolo.
Oltre le mura, i tesori del territorio
Fuori dal borgo, si estende un paesaggio ricco di storia e bellezza naturale. La villa Fabris e villa Freschi, entrambe risalenti al Settecento, rappresentano esempi pregevoli di architettura signorile friulana. Tra i luoghi di interesse si segnalano anche l’antico mulino di Stalis, la chiesetta campestre di San Pietro del XII secolo, la segheria del XVIII secolo a Bagnarola in Borgo Siega e la fontana di Venchieredo, celebre anche nelle opere letterarie di Ippolito Nievo.